San Pellegrino in Alpe e la tradizione della transumanza

La mattina del giorno 11 Settembre è stata celebrata da Don Fulvio Calloni, prete del Santuario di San Pellegrino in Alpe, la prima Santa Messa di fine transumanza, alla quale hanno partecipato i numerosi pastori che per circa tre mesi portano a pascolare il proprio gregge sulle montagne della zona.

La tradizione della transumanza, che consiste nella pratica di portare in altura le greggi nei mesi estivi, riveste un ruolo importante non solo per la tradizione che si è tramandata nei secoli, ripercorrendo gli stessi sentieri, ma anche per il forte contenuto identitario capace di costruire forti legami sociali. Un'attività economica sostenibile caratterizzata dal rapporto che l'uomo conduce con la natura e che nel 2019 è stata dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Nell'ottica della valorizzazione di questo fenomeno la Provincia di Lucca partecipa al progetto CAMBIO VIA, (CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza) con l’obiettivo di migliorare l’efficacia alle azioni pubbliche nel proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale rappresentato da aree protette, parchi e siti storici lungo l’itinerario della transumanza.

San Pellegrino in Alpe costituisce un'area importante per sentieri della transumanza, essendo da secoli terra di passaggio e tutt'ora luogo di confine tra le due regioni, Toscana e Emilia Romagna. Questo luogo, prende il nome dal santo che giunse in pellegrinaggio e costruire qui un luogo dove dare ospitalità ai viandanti che percorrevano le vie Bibulca e Vandelli. San Pellegrino riposa, insieme a San Bianco, nella teca di Matteo Civitali nella piccola chiesa a lui dedicata nel centro del paese.

San Pellegrino in Alpe riveste una rilevanza storico culturale sotto molteplici aspetti che questa bella iniziativa ha contribuito a fortificare, sottolineando il forte legame tra fede e tradizione popolare.